leNOTIZIE

CONFCOOPERATIVE DELL’ADDA

CONFCOOPERATIVE DELL’ADDA
Un nuovo percorso cooperativo per Lecco e Sondrio

Categorie: Dal Territorio

Tags: Confcooperative dell'Adda,   assemblea,   fusione,   sondrio,   lecco,   marinoni gabriele

Si è tenuta venerdì 26 febbraio 2016 presso l’auditorium comunale M. Ghisla di Colico l’assemblea provinciale congiunta di Confcooperative Sondrio e Confcooperative Lecco che ha sancito la fusione delle due realtà territoriali di Confcooperative con la costituzione di Confcooperative dell’Adda.

Alla presenza di Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative e di Maurizio Ottolini presidente di Confcooperative Lombardia le due unioni territoriali di Lecco e Sondrio hanno così completato un percorso iniziato nel 2008 con l’avvio del processo aggregativo fra i centri servizi delle due organizzazioni.

Dopo i saluti di rito delle autorità locali presenti e la nomina della presidenza dell’assemblea nella persona di Tartarini Attilio, presidente uscente di Confcooperative Sondrio, Gabriele Marinoni ha esposto ai cooperatori presenti la propria relazione con la quale ha illustrato le motivazioni della scelta di aggregazione tra le Confcooperative di Sondrio e Lecco ed il percorso fin qui svolto dalle due organizzazioni territoriali.

Scegliere di aggregarsi, ha affermato Marinoni, non rappresenta l’”estrema ratio” di un percorso, dopo avere tentato in ogni modo di preservare la propria autonomia, l’”ultima spiaggia” per non soccombere, bensì una scelta politica ben precisa orientata allo sviluppo e al cambiamento; non c’è sviluppo né cambiamento se non attraverso l’incontro con altre esperienze da cui apprendere e a cui apportare.

Confcooperative dell’Adda, forte delle 160 cooperative associate con i loro 23.000 soci, i 3.500 occupati e i 340.000.000 € di fatturato, rappresenta la fusione di due realtà territoriali sane, solide e ricche di potenziale imprenditoriale, creativo e partecipativo. Un sistema di imprese spesso non adeguatamente valorizzato, anche se consci comunque del valore della presenza cooperativa in un territorio articolato come quello valtellinese e lariano, forte soprattutto nei settori della cooperazione sociale e agricola, ma capace di eccellenze in ogni settore produttivo e dei servizi.

L’Unione dell’Adda nasce per dare un volto nuovo all’organizzazione che vuole essere più attuale e rispondente ai bisogni delle nostre imprese e dei nostri territori, nello spirito però indicato da Papa Francesco laddove ci ricorda che l’effetto che la cooperazione deve perseguire deve essere moltiplicatore: uno più uno ha smesso di fare due!

Marinoni ha ricordato che se si è arrivati alla fusione delle due unioni territoriali partendo dalle difficoltà organizzative riscontrate nei rispettivi centri servizi: lo spirito mutuato dalla necessità ci ha resi forti e capaci di individuare un nuovo percorso imprenditoriale sovra territoriale consci del fatto che la funzione principale di una associazione di rappresentanza è quella di stare vicina alle proprie associate per aiutarle a leggere e interpretare i cambiamenti economico sociali trovando risposte adeguate.

Dopo il dato della necessità il neo presidente di Confcooperative dell’Adda individua nella curiosità, sale e forza di qualunque impresa, un ulteriore elemento che ha spinto alla fusione. Vi è infine una terza dimensione evocata nell’intervento di Marinoni: quella della territorialità, che nel caso specifico è da ridefinire a tutti i livelli. Aggregare Confcooperative Sondrio e Lecco non ha voluto essere un modo per assecondare altre dinamiche di accorpamento territoriale che si sono manifestate a livello istituzionale e socio-economico, ma un modo per rendere più forte l’impatto che le cooperative interessate possono e devono avere nel contesto locale che definisce la propria comunità di appartenenza.

In conclusione una presenza più forte e integrata di Confcooperative su un territorio che si allarga e travalica i propri confini: è stata quindi scelta una immagine dinamica e fluida quale quella dell’Adda, punto di riferimento per i territori della costituenda unione interprovinciale, che li segna e attraversa con la sua forza caratterizzandone il paesaggio e gli stili di vita.

L’obiettivo programmatico posto per il primo quadriennio dell’Unione dell’Adda è quello del consolidamento dell’aggregazione attraverso innanzitutto il coinvolgimento del nuovo Consiglio Interprovinciale di Confcooperative dell’Adda composto da 24 cooperatori eletti per acclamazione nelle persone di Bonelli Andrea, Bottà Elena, Carpenedo Raffaele, Cattaneo Alberto, Ciarrocchi Vittorio, Combi Giovanni, Conca Cristina, Conca Luigi Giuseppe, D’Anza Elisa, Deghi Alberto, Dell’Anna Clemente, Fiorentino Bruno Ugo, Fontana Arianna, Gaviano Raffaella, Giacomelli Enrico, Gualzetti Giorgio, Loreti Romina, Marantelli Colombin Franco, Marinoni Gabriele Presidente della neocostituita Unione Interprovinciale, Pelizzari Gabriella, Quagelli Gian Luigi, Scaramellini Lorenzo, Tartarini Attilio e Zini Giorgio.

Obiettivi del quadriennio saranno:

  • il potenziamento del lavoro di rappresentanza sindacale;

  • la messa a regime delle azioni di rappresentanza degli interessi delle cooperative associate;

  • il potenziamento dell’azione di promozione cooperativa e di marketing associativo;

  • la prosecuzione del lavoro di sviluppo e potenziamento dei servizi alle imprese;

  • l’adeguamento delle sedi operative;

  • la cura della dimensione formativa;

  • la promozione della cooperazione come strumento per fare impresa con le giovani generazioni;

  • il contributo alla coesione sociale ed imprenditoriale dei territori dell’Unione dell’Adda.

Maurizio Ottolini, presidente di Confcooperative Lombardia, nel suo intervento ha esortato a continuare ad essere testimonianza viva di un altro modo di fare economia e testimoni di cittadinanza perché poca è la partecipazione diretta del cittadino in questo momento di cambiamenti.

Riappropriarsi come confederazione di un ruolo autentico al servizio di soci e delle imprese è in sintesi quanto affermato da Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative, il quale ha ricordato che il passato è si glorioso ed ha consentito di far acquisire autorevolezza al mondo della cooperazione; non va dimenticato, ma Confcooperative deve essere proiettata con il proprio agire verso il futuro, rispondendo attivamente alle sfide poste in essere in questi tempi di cambiamento. Per quanto riguarda il territorio di Sondrio e Lecco, caratterizzato in buona parte dalla presenza di piccole realtà locali, ha suggerito, nello stesso spirito che una trentina di anni fa ha animato i cooperatori ad essere i precursori della cooperazione sociale, di puntare sulle cooperative di comunità coinvolgendo in questo processo le forme di volontariato già fortemente diffuse sul territorio.